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La grande Croce lignea

07 crocefissoUn’oasi francescana di pace, nel verde della campagna. Una tenda spalancata per accogliere, in un particolare momento di fede e di preghiera , il passaggio di due “testimoni” scelti dal Papa per le Giornate Mondiali della Gioventù e benedetti da Papa Francesco per la prossima edizione dell’evento che si svolgerà nel 2016 a Cracovia: il Crocefisso di Assisi, detto “di San Damiano”, che aveva parlato a san Francesco, agli inizi della sua straordinaria conversione e missione, e la statua della Madonna di Loreto, venerata nella “Santa Casa”, in uno dei più celebri Santuari mariani.

La grande croce lignea, copia esatta del Crocefisso originale, venerato tuttora in Assisi nella Basilica di Santa Chiara, e la bella statua, copia di quella della Madonna di Loreto, hanno attraversato, in questo anno di preparazione alla Giornata Mondiale dei Giovani, le diverse Diocesi Italiane, sostando in alcuni punti di particolari attività umanitarie in campo sociale, luoghi di accoglienza, di preghiera, ed anche di detenzione, per proporre momenti di riflessione e di incontro.

Attesa festosa, quindi, con grandi preparativi come per un’importante festa alla cascina di Cerrione, sede dell’Associazione Itaca. Arrivo della gente alla spicciolata, in una serenità d’animo che ben si legava con la gentilezza della stagione autunnale.

E quindi l’inizio con i canti accompagnati alla chitarra da Marina Schiavinato e Giacomo Di Turo, l’invocazione al Signore all’inizio della cerimonia diretta dall’amministratore parrocchiale di Cerrione, don Matteo Malavolti, il saluto della responsabile dell’Associazione, Susanna Peraldo affiancata dalla vicepresidente Caterina Miracola e quindi il momento culturale dell’incontro con la lettura artistica delle opere presentate, a cura del critico d’arte Maria Teresa Molineris.

Il grande Crocefisso ha rivelato, quasi in un sereno incanto, tutti i segreti che, come in una grande icona, ha raccolto intorno all’immagine di Gesù, l’anonimo pittore del 1200. Una sorpresa, certamente: attorno alla delicata immagine del Cristo risorto che l’artista ha voluto appoggiato al legno della croce , con il disegno della tomba vuota, ben 33 personaggi ricordano ai fedeli l’Evento straordinario della Redenzione e della salvezza dell’intera umanità.

La Madre di Gesù, Maria, con accanto l’apostolo Giovanni, a un lato della croce. La Maddalena, Maria di Giacomo e curiosamente il Centurione a cui Gesù aveva guarito il figlio, raffigurato accanto a lui in un piccolo ritratto. E quindi gli angeli, attorno alla croce, mentre discutono e indicano i segni della passione, e tanti, in alto, dove Gesù, trionfatore della morte, sale in cielo, spezzando il cerchio del colore nero, raffigurante la morte, accolto dalla mano del Padre.

Accanto a Gesù, quasi ai suoi piedi, l’immagine di un piccolo gallo che simbolicamente sveglia il mondo dalla passata notte e canta l’inizio del nuovo Giorno della luce e dell’umanità salvata. Ancora simboli intorno all’immagine del Cristo , come i 33 chiodi dorati che ne ricordano gli anni,i piccoli arabeschi che simboleggiano la “vigna “ celeste. Le conchiglie che simboleggiano l’eternità. Alla base della croce il disegno della cornice che accompagna tutta l’immagine si interrompe, lasciando il passaggio per l’umanità che salirà a sua volta in cielo, attirata in alto dal sacrificio di Gesù.

La presenza della bella statua della Madonna di Loreto è stata l’occasione per ricordare il ruolo di Maria, madre di Gesù, la giovane donna che con il suo “si” ha dato inizio alla Redenzione. Un discorso è stato fatto intorno alla realtà della sua casa trasportata dagli angeli sul colle di Loreto. Venerazione, questa della Madonna di Loreto, ben presente anche nel Biellese, con il grande Santuario di Graglia a Lei dedicato.

Di padre Emanuele Sabadakh, il giovane frate francescano giunto al convento di San Sebastiano in Biella dall’Ucraina, è stato ascoltato con vivo interesse, l’intervento con cui ha presentato l’aspetto principale della Croce, la “misericordia” di Dio, cioè il vero significato del sacrificio di Gesù letto attraverso le testimonianze della monaca polacca, canonizzata dal papa Giovanni Paolo II, suor Faustina, alle cui visioni si deve la celebre raffigurazione del Cristo della Misericordia: l’immagine di Gesù che le è apparso vestito di bianco con i due raggi di luce rossa e azzurra che scaturivano dal suo cuore.

La benedizione impartita da don Matteo Malavolti, che a sua volta aveva ricordato con intense parole l’azione salvifica di Gesù, nella sua grande Misericordia, ha concluso un incontro di autentica preghiera e di lode a Dio, attraverso i canti, l’arte e la bellezza. Fraternità: è il soffuso sentimento di Grazia che per un lungo momento, ha unito , davanti al Crocefisso e alla dolce immagine di Sua Madre, i numerosi convenuti alla cascina dell’associazione Itaca, Comunità di vita di forte presenza nel Biellese.    

M. M.